giovedì 31 gennaio 2013

Affonda crociera sul Nilo: tutti salvi


Una nave da crociera della compagnia King of the Nile con 112 persone a bordo è affondata mentre navigava sul Nilo, nei pressi di Assuan, in Egitto. I passeggeri, tutti egiziani, sono stati messi in salvo. Resta ancora poco chiara la dinamica dell'incidente, ma secondo quanto ha riferito un ufficiale, la nave, diretta verso Luxor, avrebbe urtato uno scoglio provocando una falla da dove è entrata dell'acqua, facendo colare a picco il battello.Il tutto è avvenuto in pochi minuti di fronte al villaggio di Al Aqab, a nord di Assuan. Mentre la nave colava giù i passeggeri venivano fatti salpare sulle sponde del fiume. In molti hanno ricordato la tragedia del 16 ottobre del 2003 quando sul Nilo prese fuoco la nave da crociera "Kempinski Ganna Cruise Ship", mentre navigava da Luxor verso Assuan. A bordo vi erano molti italiani, tutti sfuggiti all'incendio, e che parlarono di un vero e proprio incubo, con le fiamme alle spalle e l'acqua del Nilo scura davanti. Nel 2004 un'altra brutta avventura per una quarantina di turisti italiani e spagnoli sempre in crociera sulle acque del fiume. Sul battello che li stava trasportando da Assuan a Luxor apparve improvvisamente una falla che li costrinse a fermare il viaggio e ha chiedere soccorsi. Ma la tragedia più grave è quella avvenuta il 10 agosto del 1988 quando una tromba d'aria sollevò una nave causando la morte di una trentina di persone, fra cui molto italiani. Alcuni esperti oltre alla tromba d'aria parlarono di una serie di concause come uno sbilanciamento di una parte dello scafo, l'urto contro un banco di sabbia semisommerso se non addirittura un vortice d'acqua. Le crociere sul Nilo sono un vero e proprio business che attirano migliaia di turisti ogni anno. Molti gli italiani che scelgono questo tipo di viaggio per visitare le zone meridionali dell'Egitto, piene di fascino e di ricchezze archeologiche. 
articolo preso da "tgcom24"

Volo per Creta: co-pilota addormentato e pilota chiuso fuori dalla cockpit

PAURA SUL VOLO PER CRETA: COPILOTA DORME E IL PILOTA RESTA CHIUSO FUORI
BRUXELLES - Fortunatamente una storia che non si è conclusa in disgrazia. Appisolarsi durante l'orario di lavoro. Una piccola mancanza che può succedere a tutti, ma non quando si è pilota d'aereo. Per questo la compagnia low cost olandese Transavia ha aperto un'inchiesta per capire come sia potuto succedere che lo scorso settembre, su un Boeing 737 in volo verso Creta, uno dei suoi co-piloti si sia addormentato in cabina di pilotaggio, bloccando fuori dal cockpit il pilota allontanatosi per andare in bagno.
La storia è stata rivelata dall'Ufficio olandese per la sicurezza (Ovv) in un rapporto: «dopo due ore e mezza in volo, il capitano dell'aereo registrato in Olanda è uscito dalla cabina di pilotaggio per andare alla toilette», e quando «un pò più tardi è voluto rientrare non ha ottenuto alcuna reazione da parte del primo ufficiale». Una volta riuscito a rientrare in cabina, il pilota «ha trovato il primo ufficiale che dormiva», racconta l'Ovv. Per i passeggeri del volo tutto si è comunque risolto per il meglio. Per copilota e compagnia aerea, invece, bisognerà aspettare la decisione dell'Ovv dopo che Transavia, filiale di Klm-Airfrance, le fornirà il rapporto sull'accaduto.

mercoledì 30 gennaio 2013

NUOVO VIDEO: Regina del Garda (st) arrivo e partenza a Maderno

o
quest'oggi ho deciso di caricare un video su un nuovo argomento, le navi del mio lago, il lago di garda. qui si vede la partenza e l'arrivo di un traghetto a maderno (brescia). spero che sia di vostro gradimento!

martedì 29 gennaio 2013

F-16 americano precipita nell' Adriatico

foto repertorio
CERVIA, 29/01/13- Sono arrivate poco fa le prime conferme da parte delle Autorità americane sulla connessione dei rottami ferrosi trovati in mare questa mattina da un peschereccio e il caccia F-16 inabissatosi in mare al largo della costa romagnola. Il personale del peschereccio aveva trovato i frammenti nelle proprie reti durante una battuta di pesca a strascico a circa 12 miglia al largo di Lido di Savio, dove ora si concentrano le ricerche. sono proseguite tutta la notte le ricerche dell' F-16 che si è inabissato ieri nel mare Adriatico. Verso le 4 un peschereccio di Cesenatico ha recuperato i primi frammenti di carbonio del velivolo. Alle ricerche ora partecipa anche il nucleo sommozzatori della Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto, che collabora così con le motovedette delle Capitanerie di Cervia, Ravenna, Cesena e Rimini. Si sta setacciando una porzione di mare che si concentra tra il Lido di Cervia e quello di Savio, dove la scorsa notte erano state trovate scie di carburante. è stato un guasto improvviso e grave da non dare al pilota il tempo di reagire e di azionare il dispositivo che permette di eiettarsi, una volta accertato che l'aereo non può arrecare rischi per la popolazione». È quanto ritengono fonti qualificate dell'aeroporto «Pagliano e Gori», che ha la giurisdizione sulle operazioni di volo della Base statunitense di Aviano. Questo elemento, con il passare delle ore, fa crescere la preoccupazione per le sorti del pilota dell'F16 statunitense precipitato ieri sera in Adriatico. Nella Base Usaf di Aviano, da dove il velivolo era decollato, c'è grande, comprensibile, apprensione. Alle ricerche partecipano anche militari partiti nella notte da Aviano, sia del 31° Fighter Wing, sia dell'Aeronautica militare italiana.
alcuni video e foto interessanti a questo link.

http://www.emergenza24.org/wordpress/f16-precipitato-in-adriatico-28-01-2013/

mercoledì 23 gennaio 2013

Atterraggio di emergenza a Genova 23/01/13

Genova - Un volo di Ryanair proveniente da Valencia e diretto a Bergamo con 93 persone a bordo è stato costretto oggi ad atterrare a Genova dopo che una spia ha segnalato un possibile problema di depressurizzazione, costringendo il pilota a una discesa di emergenza, in un episodio in cui sono rimaste ferite due persone. È quanto hanno riferito oggi fonti investigative e la stessa compagnia irlandese in una nota in cui ha precisato che «il comandante ha dispiegato le maschere per l’ossigeno e ha avviato una discesa di emergenza controllata ad una altitudine non pressurizzata, prima di atterrare normalmente a Genova alle 09.50 circa (ora locale)». Due donne sono rimaste ferite livemente, spiegano le fonti, e dopo aver accusato malori sono state trasportate entrambe all’ospedale in codice giallo, una al San Martino di Genova e l’altra al Villa Scassi di Genova-Sampierdarena. Gli altri passeggeri del volo FR4632 sono stati trasportati in autobus verso Milano mentre gli ingegneri Ryanair stanno ora ispezionando l’aeromobile prima di rimetterlo in servizio. Nella nota la compagnia si scusa con tutti i passeggeri.

domenica 20 gennaio 2013

B787, il sogno Dreamliner non decolla...


  Doveva essere un jet da sogno, come direbbe Crozza/Briatore, ma dopo nove incidenti, di cui quattro solo negli ultimi nove giorni, il soprannome Dreamliner suona decisamente beffardo. Parliamo del boeing 787, incappato ieri mattina nell'ultimo incidente, costretto a un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Takamatsu, Giappone. Il motivo? La batteria agli ioni di litio si è surriscaldata e ha cominciato a diffondere fumo e odore di plastica bruciata in cabina. Un segnale ben poco rassicurante per i passeggeri, sbarcati senza conseguenze. Ma poteva andare molto peggio. La stessa batteria aveva già preso fuoco appena una settimana prima su un Dreamliner che si trovava a Boston, fermo sulla pista. Insomma, il triste epilogo: il 787 ha smesso di stare fra le nuvole, e rimarrà con le ruote saldamente in terra in USA, Giappone e India, almeno fino a quando il produttore non riuscirà a dimostrare che l’aereo è sicuro. Il Cile è sulla stessa strada e, secondo il New York Times, ma anche l'unione europea. Ma perché un modello generato dalla miglior ingegneria presente sul mercato continua a mietere incidenti su incidenti? Il 787 ha un impianto elettronico unico,  molto diverso dai sistemi di alimentazione tradizionali e prende meno potenza dai motori, grazie a un sistema che utilizza la spinta dell’aria in maniera più efficiente. Anche i comandi idraulici e pneumatici sono interamente sostituiti dall’innovativa parte elettronica, consentendo un notevole risparmio di carburante. Fino al 20% in meno. Una manna per la Boeing e il sogno di qualsiasi compagnia aerea, dato che le spese di carburante sono circa un terzo dei costi totali. Le batterie al litio sono realizzati dalla giapponese Yuasa - che ha già avuto un assaggio dei primi guai, perdendo il 4% a Wall Street - mentre il sistema elettrico di conversione di potenza è costruito dalla francese Thales. Finché il progetto era ancora sulla carta, pareva andare tutto a meraviglia. Tecnologia, risparmio e innovazione. Ma la beffa è che il problema nasce proprio dal cuore dell’innovazione tecnologica del 787, che da pezzo forte dell'aereo da sogno si è trasformata in un incubo. Nello specifico, qualcosa è andato storto con i collegamenti del combustibile e con i generatori di energia elettrica. Ma per ora è impossibile dire se si tratti di problemi risolvibili in poco tempo o di qualcosa di davvero serio. I vertici di Boeing hanno minimizzato, definendo gli incidenti “normale amministrazione” per un nuovo modello di aereo. Ma queste rassicuranti parole non sono bastate né ai Paesi che stanno decidendo di mettere al bando il 787 né ai mercati. Mike Sinnett, un capo ingegnere della costruzione del 787, ha indetto una conferenza stampa nella quale ha difeso l’utilizzo delle batterie al lidio, definendole “una scelta giusta”. Ma ha anche avvertito che riparare un Boeing non è come riparare un computer. E che ci vorrà il suo tempo.

domenica 13 gennaio 2013

Costa Concordia, un anno dopo


I lavori di rimozione della nave continuano!
Uno squarcio di quaranta metri nella fiancata sinistra, sotto la linea di galleggiamento a poco più di 500 metri dalle coste del Giglio. Sono da poco passate le 21.45 del 13 gennaio di un anno fa. Inizia così, con l'impatto sullo scoglio delle Scole, l'agonia della Costa Concordia un gigante dei mari ritenuto inaffondabile. E per 4 mila persone quella che doveva essere una bella vacanza si trasforma nel giro di pochi minuti in un incubo, consumato sulla scogliera davanti Punta Gabbianara dove la nave si incaglia adagiandosi su un fianco e dove si trova ancora.
Un comandante un po' "guascone", un rimpallo di accuse e responsabilità, ritardi e mancanze nell'assistenza ai passeggeri, un ordine di evacuazione lanciato troppo tardi e ancora tanti punti oscuri. Questi gli elementi di in un'inchiesta da 50 mila pagine tra atti e verbali in cui sono indagate 12 persone tra cui il comandante stesso della nave, Francesco Schettino.
L'unica certezza la morte di 32 persone, tra cui la piccola Dayana di 5 anni. E due corpi che non sono ancora stati ritrovati.
La posa di un pezzo di scoglio rimasto incagliato nella fiancata della nave nel punto dell'impatto ha aperto le celebrazioni che andranno avanti per tutta la giornata. Martedì prossimo gli abitanti del Giglio riceveranno la medaglia d'oro al valor civile per l'impegno profuso quella notte nei soccorsi.
Oggi insieme ai naufraghi e alle famiglie delle vittime c'è anche il capitano De Falco, che in tutti questi mesi ha preferito rimanere in disparte. "Sono qui per commemorare le vittime che non sono riuscito a salvare e stringermi in un abbraccio ideale con le loro famiglie e con quelle di chi invece ha avuto miglior sorte", ha spiegato il responsabile della sala operativa della capitaneria di porto di Livorno, che la notte del naufragio litigò telefonicamente con Schettino dopo che aveva abbandonato la nave ("vada a bordo cazzo").
Intanto, vanno avanti le operazione per la rimozione della nave che dovrebbe lasciare il Giglio entro settembre. Un'intervento complesso da 400 milioni di dollari. Soddisfatto il capo della protezione civile Gabrielli soprattutto, ha sottolineato, "per la serietà e la competenza impiegate dalle ditte coinvolte nell'esecuzione dei lavori". (TGla7)
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giovedì 10 gennaio 2013

Scontro fra treni in Svizzera!




Collisione tra due treni passeggeri questa mattina (10/01/2013) intorno alle 7.30 in Svizzera vicino alla stazione di Neuhausen am Rheinfall, a nord-est vicino al confine con la Germania. La polizia locale ha riferito che diverse persone sono rimaste ferite, ma non ha precisato il numero dei passeggeri coinvolti.  I Media locali parlano di una trentina di feriti.  L’incidente, le cui cause sono ancora da chiarire, è avvenuto nell’ora di punta: secondo alcune foto pubblicate subito dopo l’incidente, la cabina-motrice del treno è completamente rientrata.
 molti mezzi si sono messi in movimento per soccorrere i passeggeri del treno. Le cause dell'incidente sono ancora da chiarire ma è stata aperta un'inchiesta.

martedì 8 gennaio 2013

MSC Melody ci lascia...

Da oggi (08/01/2013) la nave da crociera MSC Melody non fa più parte della flotta MSC Crociere: l'ha comunicato stamane l'amministratore Aponte della compagnia Msc Crociere, dicendo che a tutti coloro che avessero già prenotato una crociera con Msc Melody verrà proposta la rotta della melody con un altra nave, oppure ci saranno offerte su altre rotte con altre navi da crociera msc
La scelta conferma l’attenzione di MSC verso un’offerta sempre in linea con i più alti standard qualitativi, in materia di innovazione, comfort e tecnologia. Insomma, di qui a poco vedremo dei veri e propri palazzi MAGICI navigare sui nostri fantastici mari, e non solo!

foto e altro verrà pubblicato al sito facebook 

Aereo da turismo scomparso a Los Roques

Le ricerche degli uomini scomparsi e del velivolo continuano
notte e giorno, via elicotteri e via mare!
CARACAS Continuano le ricerche nell'arcipelago di Los Roques, in Venezuela, dopo la scomparsa di un velivolo da turismo su cui viaggiavano Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni e altri due italiani, Guido Foresti ed Elda Scalvenzi, oltre ai due piloti. La Protezione civile venezuelana ha confermato che sono in corso ricerche aeree e via mare, coordinate dal ministero dell'Interno in collaborazione con le autorità italiane. I mezzi aerei e marittimi, tra cui anche un sottomarino, stanno scandagliando le acque dell'arcipelago, ma finora non è stata trovata traccia del bimotore diretto all'aeroporto Simon Bolivar di Caracas, mai arrivato nella capitale.Secondo quanto scrive l'edizione online del quotidiano locale "El Tiempo", le autorità presumono che l'aereo sia precipitato in mare e che le correnti possano averlo trascinato verso ovest. Per questo il raggio d'azione delle ricerche - effettuate con elicotteri, aerei e lance della marina - è stato esteso a 150 chilometri dalla rotta dell'aereo, verso Boca de Aroa e San Juan de los Cayos.Il bimotore è sparito dai radar intorno alle 11 ora locale di venerdì e da allora non ci sono state segnalazioni. Vittorio Missoni, 58 anni, è amministratore delegato di Missoni Spa ed è l'ambasciatore del marchio nel mondo. La famiglia si è chiusa nel silenzio nel loro paese, nel varesotto, dove ha sede anche l'azienda. "Please help us find my father!": vi preghiamo di aiutarci a trovare mio padre. Ottavio Missoni jr ha lanciato su Twitter l'appello per ritrovare il padre Vittorio. "Noi continuiamo a sperare", "siamo angosciati ma decisi a non mollare", una delle ipotesi è il "dirottamento", ha detto Bruno Ragazzi, compagno di Angela Missoni, sorella di Vittorio. "Una delle possibilità - ha spiegato - è il dirottamento. Le sole certezze sono la mancanza di notizie e la presenza nella zona di una criminalità agguerrita.
Anche Beppe Grillo si è mobilitato perché si faccia luce sul giallo di Los Roques, invitando "chi avesse notizie di Vittorio Missoni" a "mettersi in contatto con la famiglia inviando una mail" all'indirizzo che viene riportato nel post pubblicato sul suo blog. Altre informazioni affiorano intanto sulla stampa venezuelana. Al momento della partenza da Gran Roque il velivolo aveva imbarcato carburante per tre ore di volo mentre il tragitto fino a Caracas si copre normalmente in circa 45 minuti. Ci sono dubbi, invece, sulla presenza di un apparecchio Gps a bordo, come obbligatorio secondo la legge venezuelana, e della sua eventuale attivazione. Infine, il giallo di un messaggino sms, ricevuto ieri da uno dei figli di Foresti, a bordo del bimotore insieme a Vittorio Missoni. Il messaggio "sono di nuovo raggiungibile", potrebbe essere arrivato dopo la scomparsa dell'aereo per un ritardo di rete. La scomparsa di questo bimotore si intreccia con più di altri due casi analoghi. Quello avvenuto sempre il 4 gennaio, ma del 2008 , di un altro velivolo che trasportava un gruppo di turisti, tra cui otto italiani, dei quali si sono perse le tracce. E quello del 1997 quando in un incidente praticamente identico scomparvero altri due italiani. Il 2 marzo 1997 un Cessna 402 siglato YV784, in volo sulla tratta Caracas-Los Roques, non arrivò a destinazione e scomparve nel nulla. 
 

domenica 6 gennaio 2013

Europa Link (Grimaldi) imbarca acqua

Uno squarcio di circa un metro causato dal distacco parziale di una pala di una delle due eliche: è questa – secondo i primi rilievi tecnici – la causa dell’incidente avvenuto ieri al traghetto ‘Europa link’ della compagnia Grimaldi, partito da Trieste e diretto a Patrasso con 337 persone a bordo.La nave ha dovuto attraccare nel porto di Brindisi dopo che il comandante, attorno all’una di notte, mentre era in navigazione tra Monopoli (Bari) e Brindisi, si è accorto che il traghetto imbarcava aqcua a poppa. Nessuno dei 278 passeggeri si sarebbe accorto di nulla, mentre i 59 uomini dell’equipaggio sono stati allertati, così come la Capitaneria di porto di Brindisi che ha mandato incontro all’imbarcazione due motovedette. Si è trattato solo di una ‘scorta’ perché l’Europa link ha raggiunto autonomamente il porto brindisino dove sono stati sbarcati i passeggeri e i 175 veicoli.“Non c’é stato panico a bordo”, spiega il comandante della Capitaneria di porto di Brindisi, capitano di vascello Giuseppe Minotauro. I passeggeri sono stati sistemati fino alle 8 nella stazione marittima prefabbricata dove è stato riaperto il bar. “Grazie alla professionalità del comandante e dell’equipaggio della nave, oltre che all’assistenza fornita dalla Capitaneria – ha spiegato l’ufficiale – l’emergenza è stata gestita in modo ottimale, evitando che tra i passeggeri si diffondesse la paura”.Dal porto i turisti sono ripartiti attorno alle 12,30 a bordo di un’altra nave della compagnia Grimaldi, la Florentia, che ha condotto in Grecia, prima a Igoumenitsa e poi a Patrasso, i passeggeri, quasi tutti di nazionalità greca. Sull’Europa link, dopo l’attracco, c’é stata subito un’ispezione da parte di ufficiali e tecnici della Capitaneria di porto di Brindisi, per accertare le cause dell’infiltrazione di acqua a poppa. I risultati dei sopralluoghi avrebbero confermato che l’acqua sarebbe entrata dalla falla che si sarebbe creata dopo il distacco di una pala di una delle due eliche che ha urtato lo scafo e lo ha tagliato.Fortunatamente i sistemi di sicurezza di bordo hanno immediatamente segnalando l’avaria alla sala macchine e in plancia. Il comandante del traghetto ha quindi informato la Guardia Costiera e, utilizzando solo un’elica, ha fatto scalo a Brindisi sbarcando le 337 persone a bordo. Sull’incidente la magistratura ha aperto un’indagine.