domenica 15 luglio 2012

TRENO DERAGLIA A ANZOLA EMILIA
BOLOGNA - Secondo i primi accertamenti sarebbe stato un problema ad un deviatore, per un guasto tecnico o forse per un errore umano, a far finire a quasi 140 km/ora il convoglio su una linea destinata a treni merci, che in quel punto procedono al massimo a 70 km all' ora. Il treno, sei carrozze più il locomotore, si è inclinato di circa 45 gradi sulla massicciata, la motrice posteriore si è staccata e tutti i vagoni sono usciti dal binario.

Il 2855 Voghera-Rimini, composto da sei carrozze più il locomotore, è 'sviato' intorno alle 9.30 di sabato, uscendo dai binari poche centinaia di metri prima di superare la stazione di Lavino di Mezzo, e un quarto d'ora prima di arrivare a Bologna. Si è inclinato di circa 45 gradi sulla massicciata, la motrice posteriore si è staccata e tutti i vagoni sono usciti dal binario. Fra viaggiatori, macchinista e capotreno, sono 26 le persone rimaste ferite, quasi tutte in modo piuttosto lieve. Tranne un 'codice 2', che indica la media gravità, per un passeggero ricoverato con un sospetto trauma toracico, gli altri sono stati medicati e dimessi dai vari ospedali: dieci al Maggiore, otto al Sant'Orsola, quattro al Rizzoli, quattro a Bazzano. Quando il treno è uscito dai binari, raccontano i testimoni, a bordo si è scatenato il panico. «Da 12 anni in Ferrovia, è la prima volta che vedo una cosa del genere», spiega Vincenzo Contini, ferroviere di 36 anni che era sull'interregionale per andare in vacanza con la moglie, i due figli (uno è tra i contusi) e un nipotino. «Il treno ha cominciato a sbattere, poi c'è stato un gran polverone e si è leggermente inclinato. La gente era molto spaventata, ho cercato di far mantenere la calma. Ho fatto scendere le persone dal lato interno, per evitare che potessero essere investite da altri treni di passaggio. Poi sono arrivati i soccorsi.» Sul luogo dell'incidente - ha fatto sapere l'Ausl - in un quarto d'ora sono intervenute sei ambulanze (la prima dopo 8 minuti 40 secondi), un'automedica e l'elicottero del 118. Per soccorrere i viaggiatori e coordinare gli interventi sono arrivati carabinieri (presente anche il comandante provinciale col.Alfonso Manzo) e agenti della Polfer, oltre a volontari della Protezione civile coordinati dalla Prefettura di Bologna, che hanno portato acqua e cibo per le persone alle prese anche con il grande caldo. Poco dopo le 11 sono arrivati i primi pullman e alle 12.15 tutti i passeggeri dell'interregionale, assistiti da personale delle Fs, hanno lasciato la piccola stazione di Lavino su altri convogli o a bordo di bus che li hanno portati a Bologna, qualcuno in taxi. La circolazione ferroviaria è rimasta temporaneamente interrotta fra Castelfranco Emilia e Lavino, con cancellazioni di treni e ritardi fino a 60 minuti, scesi a circa 15 nel primo pomeriggio. Sulla linea Alta Velocità Milano-Bologna il traffico è invece sempre stato regolare. Per fare luce sulle cause dello 'sviamentò la Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di disastro ferroviario colposo. Del fascicolo si occuperà il Pm Francesco Caleca, che ha affidato gli accertamenti alla Polfer. La pista più accreditata è quella di un problema tecnico a uno scambio, come già in mattinata sul luogo dell'incidente ha anticipato il dirigente Polfer dell'Emilia-Romagna, Sandro Giuliano: «Probabilmente c'è stato un problema ai deviatori. Il treno è uscito dal binario e ha invaso la massicciata, ma per fortuna è rimasto in asse. È andata bene», ha concluso, incrociando le dita e aggiungendo che ci sono molti danni pure a massicciata e traversine. Anche secondo la ricostruzione fatta alle forze dell'ordine dal macchinista (un 34enne di Piacenza rimasto a sua volta contuso a una spalla), lo 'sviamentò sarebbe avvenuto subito dopo lo scambio tra la cosiddetta linea storica e la linea di cintura: il treno doveva proseguire dritto e invece ha imboccato senza rallentare la linea di cintura, riservata a treni merci che procedono a velocità più basse. Quello scambio, a quanto pare, va superato al massimo a 70 km orari. Dai primi accertamenti sarebbe invece escluso un problema al locomotore, un 'E.464' di ultima generazione. Secondo il dirigente della Polfer, le indagini puntano a capire se il malfunzionamento del deviatore sia dipeso da un guasto tecnico o da un errore umano. È stato confermato che lungo la tratta dove è avvenuto l'incidente c'erano stati alcuni lavori di manutenzione: tra i punti da chiarire c'è anche un eventuale nesso fra questi interventi e il problema al deviatore. 

Nessun commento:

Posta un commento